PARALIMPIADI 2024: INCREDIBILE BRONZO PER BORTUZZO E IL GRANDE LAVORO DELL’ALLENATORE BONANNI

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Un grande risultato per Manuel Bortuzzo che ha conquistato la medaglia di bronzo nei 100 rana della categoria SB4 alle Paralimpiadi di Parigi 2024.

Tra le corsie della Defense Arena della capitale francese, Bortuzzo è giunto terzo in 1’42″52. Oro all’atleta neutrale Dmitrii Cherniaev (1’32″20), argento al greco Antonios Tsapatakis (1’36″16). Bortuzzo aveva chiuso al 4° posto le batterie.

Talento del nuoto azzurro, specialista delle gare di fondo, Manuel Bortuzzo fu vittima nel febbraio 2019, fuori da un pub nella periferia sud di Roma, di una sparatoria a causa di uno scambio di identità.

Allenato da Francesco Bonanni, medaglia d’oro, primato Mondiale e Record delle Fiamme Oro, Bortuzzo torna sul podio dando una grande prova di forza.

LE PAROLE DI MANUEL BORTUZZO

“È un’emozione indescrivibile, ci speravo, non ho mai vinto niente prima, non me lo aspettavo. non so che dire, è bellissimo.

Nell’ultima vasca ho pensato a tutta la fatica fatta per arrivare fin qui, è bellissimo, per me è come un oro.

È già tanto essere qua, una medaglia poi. Lo devo soprattutto al mio allenatore, sono state tante le volte che ho pensato di mollare”.

IL GRANDE LAVORO DELL’ALLENATORE FRANCESCO BONANNI

Dopo l’incidente che lo ha reso paralizzato, Bortuzzo l’attività come nuotatore paralimipico e a fine maggio 2024 ottiene il record italiano nei 100 rana alla Coppa del Mondo di nuoto paralimpico a Berlino, qualificandosi anche per Parigi.

Nella sua carriera fuori dalla vasca anche una partecipazione al Grande Fratello Vip. Nel giugno scorso ha pubblicato anche la sua autobiografia “Soli nella tempesta” (Rizzoli).

Importante lavoro dell’allenatore Francesco Bonanni che non ha mai abbandonato il sogno di Bortuzzo, consegnando la consapevolezza di essere un vero amico..e adesso un Campione!

Bonnani con un curriculum di tutto rispetto, ha stabilito nel 2011 il nuovo primato mondiale nei 100 metri trasporto del manichino con pinne, con il tempo di 47″88.

LA STORIA DI MANUEL BORTUZZO

Il 3 febbraio 2019, a causa di uno scambio di identità fuori da un pub della periferia sud di Roma, Bortuzzo è rimasto vittima di una sparatoria.

Un proiettile, che si è fermato all’altezza di una vertebra, gli ha provocato una lesione midollare che ha compromesso la mobilità delle sue gambe.

In quel periodo lo sportivo, promessa del nuoto giovanile italiano, era in rampa di lancio per le Olimpiadi di Tokyo: nato a Trieste il 3 maggio 1999, si era trasferito a Roma per allenarsi con campioni del calibro di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti ed era stato inserito nel progetto “Road to Tokyo 2020”.

Nel 2015 aveva anche firmato il nuovo record italiano nella categoria ragazzi nei 3.000 metri, sottraendolo proprio a Paltrinieri.

Dopo la sparatoria, sembrava che la carriera sportiva di Bortuzzo fosse finita per sempre. Ma il nuotatore non si è dato per vinto e già il 18 febbraio 2019 ha iniziato la riabilitazione, mentre a luglio era di nuovo in vasca.

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