ROMA(FLASHSPORT)-Giovanni Malagò è stato confermato alla guida del Coni per il prossimo quadriennio e con lui resta in carica nella Giunta nazionale anche l’aquilano Sabatino Aracu, terzo più votato con 34 preferenze.
Aracu, 63 anni, ex parlamentare, è presidente della Federation internationale roller sports (Firs) e della Federazione italiana hockey e pattinaggio (Fihp).Malagò, in carica dal 19 febbraio 2013, è stato rieletto a larghissima maggioranza dal Consiglio Nazionale che si è riunito questa mattina nel Salone d’Onore, ottenendo 67 voti e superando lo sfidante Sergio Grifoni, ex presidente della Federazione Italiana Orienteering, che ha ottenuto due preferenze.
Erano presenti 75 aventi diritto al voto (5 schede bianche e una nulla). Malagò, 58 anni, è al suo secondo mandato alla guida del Comitato olimpico nazionale italiano.
Il Consiglio nazionale ha successivamente provveduto a eleggere la Giunta nazionale:
Dirigenti (7): Franco Chimenti (54), Angelo Binaghi (45), Sabatino Aracu (34), Alfio Giomi (30), Francesco Ricci Bitti (27), Carlo Magri (27), Flavio Roda (27) e vittorioso al ballottaggio (45-25) con Luciano Rossi. Non eletti: Luciano Rossi (27), Fabio Pigozzi (25), Renato Di Rocco (21), Ugo Claudio Matteoli (11), Gianfranco Ravà (6), Riccardo Fraccari (5), Sergio Anesi (3), Luca Di Mauro (2).
Comitati regionali (1): Sergio D’Antoni (30). Non eletti: Fabio Sturani (27), Riccardo Viola (15)
Delegati provinciali (1): Guglielmo Talento (40). Non eletto: Gianfranco Porqueddu (31)
Enti di promozione sportiva (1): Giovanni Gallo (43). Non eletto: Claudio Barbaro (29)
Atleti (2): Alessandra Sensini (40), Roberto Cammarelle (31)
Tecnici (1): Valentina Turisini (67)
Il presidente, prima del voto, ha tracciato un bilancio dell’ultimo quadriennio, rivolgendo contestualmente lo sguardo al futuro.
“Per la prima volta è stato redatto il bilancio di mandato: è il biglietto da visita più importante per comprendere ciò che è stato fatto. I quattro quinti di quanto programmato sono stati realizzati, altre situazioni non sono dipese dalla volontà del Coni – ha detto Malagò – Penso però a quanto si è fatto in molti settori del nostro mondo: penso all’Istituto di medicina e scienza, alla formidabile crescita della Scuola dello sport, penso al percorso fatto per riformare la giustizia sportiva e alla credibilità acquisita a livello internazionale relativamente al tema dell’antidoping, dove siamo diventati modello da imitare, attribuendo autonomia al sistema”.
“E poi c’è il tema dello sport a scuola: ci abbiamo messo la faccia e le risorse, raccogliendo risultati importanti sotto il profilo della pratica sportiva. In 4 anni sono cambiati più volte i referenti a livello istituzionale e non è stato facile portare avanti le nostre istanze – ha rimarcato – Ora, però, è indispensabile avere una legislatura piena e pianificare la legge quadro del nostro sistema, non tenendo più conto di apparati legislativi che sono ormai desueti. Dobbiamo uscire dai recinti, dobbiamo volare alto, mettendo da parte i protagonismi e ogni conflitto d’interesse”.
“E per legittimare la credibilità che ci viene riconosciuta, come conferma l’attribuzione di risorse del Governo per il progetto Sport e Periferie – ha detto ancora – riusciremo a superare le difficoltà, a reperire nuove risorse, a uniformare statuti e regolamenti. I risultati sportivi poi sono sotto gli occhi di tutti: l’associazionismo di base è il nostro motore”.
“Vogliamo andare avanti, facendo leva su coraggio e idee: poi la differenza la fanno le persone, soprattutto i 12 milioni di tesserati. Viva lo sport”, ha concluso.