
La Giorlandino e la Cucinotta in prima linea contro la violenza sulle donne sotto ogni sua forma – dal patriarcato allo stalking, dalla diffamazione al body shaming
Roma – “Da circa quarant’anni la Fondazione Artemisia si occupa di questo argomento insieme a mobbing, stalking, bullismo, tutte quelle che sono le forme di violenza su cui dovremmo intervenire velocemente e correggere per il futuro dei nostri ragazzi e delle future generazioni. Oggi abbiamo voluto questa giornata dicendo sì, in merito a quello che domani sarà la Festa del Papà, perché dobbiamo ridisegnare il rapporto tra il maschile e il femminile, il rispetto, l’educazione all’affettività, infatti con il ministro Valditara stiamo mettendo a punto quello che saranno dei futuri programmi all’interno e le scuole”.
Lo ha detto la presidente della Fondazione Artemisia, Mariastella Giorlandino, a margine della conferenza tenuta stamani presso la Sala Giulio Cesare dell’Università Guglielmo Marconi a Roma, da lei promossa ed organizzata insieme a Maria Grazia Cucinotta, in merito ai temi quali il femminicidio, lo stalking, il patriarcato, il body shaming ed ogni forma di violenza contro le donne.
L’intervento di MariaStella Giorlandino
“Noi purtroppo viviamo ancora in Italia questo senso di possesso, sia nel maschile che nel femminile. Il senso del possesso deriva dalla mancanza di affettività nell’età in cui ci si sviluppa all’interno delle proprie famiglie. L’affettività è un qualcosa che ci rende più forti. Quando viene a mancare questo senso di forza interiore ci si può fare l’idea che un amore, un rapporto di lavoro se si ‘possiede’, ti dà un senso di forza. Invece la forza è solo ciò che abbiamo dentro di noi, non la possiamo trovare in nessun altro modo – ha proseguito Giorlandino -.
Poi io parlo con cognizione di causa, perché ho subito delle situazioni che nella mia vita mi hanno segnato molto, quindi mi batterò sempre affinché per i giovani, per la nuova generazione ci possa essere una serenità, un rapporto di equilibrio affettivo e soprattutto mai più il senso di violenza, perché la violenza impoverisce la società e la fa evolvere male”.
Violenza donne: Cucinotta, rispetto deve essere parte del nostro dna
“I giovani sono arrabbiati nei nostri confronti, perché gli abbiamo dato una società molto confusa, dove c’è una grande libertà, ma poi questa grande libertà in realtà non c’è. C’è solo la libertà di fare del male, non di fare del bene. Una libertà che non è protetta”.
Lo ha detto Maria Grazia Cucinotta, presidente dell’associazione ‘Vite senza paura onlus’, a margine della conferenza, organizzata stamani all’Università Marconi di Roma, in collaborazione con la Fondazione Artemisia, presieduta da Mariastella Giorlandino, in occasione della Festa del Papà, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul vero significato del ruolo del Papà e, più in generale, della figura maschile nella nostra Società, volendo risvegliare il senso civico, ricominciando dal rispetto del prossimo e della collettività. “Bisogna rompere i pregiudizi – ha detto Cucinotta -, bisogna dare alla società la sicurezza che ci meritiamo per andare in giro come vogliamo, nel rispetto di tutti, e cercare di non vivere con quest’ansia. Il rispetto deve essere parte del nostro dna”.