CHAMPIONS, CROLLO ROMA COL LIVERPOOL. L’EX SALAH NON PERDONA

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FLASHSPORT.EU (di Stefano Ghezzi)

Salah, che giocatore!! Nessuno riesce a fermarlo sulla sua fascia ; e quando rientra, stesso discorso, Mostruoso!! E su questo pesante 5-2 per il Liverpool c’è per due volte la firma dell’ex già prima dell’intervallo, sia pure senza esultanza. Poi aggiungerà due assist, di fronte a una Roma che si apre e rimedia una ripassata memorabile, storicamente un film già visto, prima di rialzare un po’ la testa sui titoli di coda. Finale di Champions League lontana, ma la parola “impossibile”, dopo l’impresa col Barcellona, non va usata. In fondo, basterebbe un altro 3-0: un dejavù già vissuto.

E dire che la Roma stava per far sognare i suoi tifosi, quando Kolarov scuote la traversa di Karius con un bolide da fuori area. Per una mezz’oretta Di Francesco pare aver indovinato le mosse giuste per frenare il ritmo dei Reds, che quando corrono sono quanto di più simile a un toro scatenato possiate trovare su un campo da calcio. Ma la capacità del Liverpool di passare in un attimo dal ritmo dolce e romantico di una canzone d’amore all’heavy metal che tanto piace a Klopp è impressionante. Da quando Mané divora la prima palla-gol fino all’intervallo, il Liverpool ha dieci occasioni. Dieci. Che si concretizzano in due reti, una terza annullata per fuorigioco di Mané, una traversa di Lovren e almeno tre paratone di Alisson. Salta tutto: salta il 3-4-2-1 giallorosso, salta la copertura centrale di Strootman e De Rossi, saltano i tempi di uscita di Manolas, di Fazio e di un Juan Jesus in affanno fin da subito. Salta soprattutto Anfield, quel luogo magico dove non si cammina mai da soli.

Una brutta notizia per Klopp nel primo tempo è il grave infortunio a Oxlade-Chamberlain (sostituito da Wijnaldum), Di Francesco ne ha più di una da fronteggiare e prova a porre rimedio inserendo Schick a inizio ripresa, al posto di un Ünder con ancora poca esperienza a livello internazionale. Non arriva quella scossa che DiFra voleva, nonostante l’impegno del ceco: la Roma è ancora sotto shock e il 3-0 di Mané (56’), arriva sempre grazie ad un assist preziosissimo del solito Salah. I Reds spingono sulle fasce, Firmino sente di poter partecipare alla festa anche lui e insacca il quarto (61’, da mezzo metro) e il quinto gol (69’, testa su corner di Milner). Gli ultimi venti minuti potrebbero diventare un ennesimo incubo Europeo per la Roma, ma per fortuna dei giallorossi il Liverpool tira il freno a mano pensando che è finita. mai un errore cosi evidente, soprattutto in queste competizioni e quando hai dall’altra parte una squadra che ha mandato a casa il Barcellona per gli stessi errori. Klopp toglie Salah a un quarto d’ora dal termine, e Dzeko dimostra che il detto che si finisce di giocare finchè l’arbitro non fischia, è pra verità, 5-1. E Perotti, entrato per Juan Jesus, calcia un rigore perfetto, concesso per “mani” di Milner sul tentativo di Nainggolan. È 5-2. Che rischia di diventare 6-2 (liscio di Wijnaldum), ma anche 5-3, perché basta poco per cambiare il finale di storie già scritte, in questa Champions. Tra una settimana la Roma potrebbe ripetere il miracolo di Barcellona, ma si sa, l’eccezione non fa la regola, e davanti c’è la grinta di Klopp che vive sempre i 180′, e non Valverde che aveva già preparato le valice anzitempo per la semifinale.

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