JURGEN KLOPP : “NON DOBBIAMO PENSARE ALLA RIVINCITA, DALL’ALTRA PARTE C’E’ UN ALLENATORE PAZZESCO”

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Liverpool manager Jurgen Klopp during the pre-season friendly at Prenton Park, Tranmere. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Wednesday July 12, 2017. Photo credit should read: Dave Howarth/PA Wire. RESTRICTIONS: EDITORIAL USE ONLY No use with unauthorised audio, video, data, fixture lists, club/league logos or "live" services. Online in-match use limited to 75 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications.

Se da una parte c’è un’icona della Champions League e del calcio internazionale, dall’altra c’è un uomo che ha già fatto la storia in Inghilterra e non solo. Arrivato al Liverpool dal Borussia Dortmund nel 2015, Jürgen Klopp ha vinto la UEFA Champions League 2018/19 con i Reds, conquistando anche il titolo in Premier League dopo tanti anni.

Mentre la sua squadra si prepara ad affrontare il Real Madrid, contro cui ha perso la finale di Champions League 2018 a Kiev, il 54enne allenatore riflette sulle precedenti finali e su quali siano davvero le cose più importanti della vita.

C’E’ ARIA RI RIVINCITA DOPO LA SCONFITTA DEL 2028?

“Innanzitutto, il Real Madrid è una squadra di livello mondiale che sa come vincere. Il centrocampo delle squadre che si sono affrontate nel 2018 è rimasto pressoché invariato. La loro difesa è cambiata molto. In attacco non c’è Cristiano [Ronaldo], è vero, ma [Karim] Benzema è ancora lì, con giovani brasiliani molto forti [Vinícius Júnior e Rodrygo] e tutto il resto, quindi rimane una grande squadra.

Sicuramente è un bene aver già giocato qualche finale. L’ho detto dopo aver vinto contro il Tottenham: in tutte le finali precedenti, avevamo giocato meglio ma abbiamo perso. Dobbiamo imparare a vincere le finali a volte ci siamo riusciti, magari non in Champions, ma altre volte. Siamo più esperti e direi che va bene così.

Abbiamo giocato contro di loro e abbiamo perso. Che tipo di reazione vorreste? Il bello è che abbiamo giocato contro il Real Madrid a Kiev [nel 2018], abbiamo vinto a Madrid [nel 2019], ma in uno stadio diverso [l’Estadio Metropolitano dell’Atlético] e ora giochiamo di nuovo contro il Madrid. Quindi, in finale di Champions League, Madrid c’entra sempre.

C’è la sensazione che vogliamo mettere le cose a posto, certo, ma non può essere il nostro pensiero principale. Se andiamo lì e pensiamo a cose come “Rivincita! Vendetta!”, non va bene, non funziona così. Non siamo così, siamo arrivati in finale in un modo diverso. Dobbiamo giocare come sappiamo ed è quello che proveremo a fare.”

UN PENSIERO SU CARLO ANCELOTTI

“Di recente ho visto le foto degli attaccanti che ha allenato e ho pensato: “C’è qualche campione che non ha allenato?”. È pazzesco. Poi è una persona simpaticissima. Ha un grande successo e ispira le squadre fare a cose incredibili.”

COSA STA LASCIANDO AL LIVERPOOL E AI SUOI TIFOSI?

“Non so cosa voglio che la gente pensi di me. Quello che voglio fare per ora è dare una struttura e una certa cultura al club; quando me ne andrò, la giusta struttura e la giusta cultura non dovranno dipendere dalle persone, ma dal club. Se le cose vanno bene, allora potrà continuare così. È questo è il mio obiettivo, ma il mio ragionamento tiene solo se vinciamo qualcosa.

La gente non mi chiede mai quale eredità voglio lasciare alla squadra, ma una volta mi è stato chiesto cosa vorrei vedere scritto sulla mia lapide. Sinceramente, qualcosa come “Era un bravo ragazzo”. Basterebbe questo, perché tutto il resto è… In effetti è questa la mia unica preoccupazione: non buttare giù altre persone per avere successo. Non è mai successo finora e non inizierò adesso.”

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