FRANCESCO TERRONE, UN POETA DALL’ANIMO SENSIBILE

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In Esclusiva, Sportpress24 ha intervistato Francesco Terrone, personaggio di spicco nella cultura Italiana. Poeta, Scrittore e Imprenditore ; un mix di qualità che danno importanza al nostro paese anche a livello internazionale.

Dott. Terrone nei suoi tanti riconoscimenti ricevuti, di quale di questi è orgoglioso?

Mi piace considerare che ogni riconoscimento ha la sua storia che si nutre di un particolare vissuto. In ogni piccolo o grande applauso si aprono una infinità di emozioni, sensazioni che sono tutte figlie dei miei lavori tradotti in versi che, con grande orgoglio, sono anche apprezzati da un folto e disparato pubblico.

È onorevole il suo impegno nel dialogo Musulmano-Cristiano, cosa significa per il popolo occidentale avere possibilità di conoscere le altre culture?

Sono alcuni anni che ritengo che il dialogo Musulmano-Cristiano sia di fondamentale importanza e più lo studio più mi appassiona dandomi gli stimoli per poter sempre più approfondire l’argomento. Sono convinto che conoscere l’altro, le culture, le religioni diverse dalle nostre sia un grande valore aggiunto non solo per se stessi, ma per l’intera comunità. Siamo tutti figli e fratelli ed è importante costruire dialoghi tra tutti; in particolare disquisire con gli altri mi fa sempre più conoscere il nostro Dio e avere consapevolezza nel mio cuore che esiste un unico Dio che è Vento, Soffio, che è quel dolce sorriso che compare sul volto di una mamma nel mentre volge lo sguardo al proprio figlio. Io non condivido le posizioni estremistiche, da un lato e dall’altro: queste sono portatrici di fanatismo e questo non fa bene. Il dialogo interreligioso dovrebbe servire proprio a smorzare le posizioni estreme.

E’ stato definito un poeta ‘dall’anima sensibile’… Crede che la poesia possa essere un collagene tra culture?

È fonte di intimo orgoglio sapere che mi abbiano definito “poeta dell’anima”. La poesia è la mia ragione di vita e la ritengo una fondamentale ricchezza perché è sicuramente capace di creare legami non solo con se stessi, ma con il mondo e soprattutto con l’anima e l’essere di chi legge. Sono un ingegnere di professione, ma sottolineo sempre che laddove non riesco ad arrivare con i numeri, ci arrivo con la poesia che mi fa stringere tutto e tutti in un unico grande abbraccio. La poesia è l’emozione che prende forma, la matematica la simbolizza.

Nel 2017 lei ha ricevuto il premio Antonio De Curtis (Totò), cosa significa per lei l’associazione di un grande artista, poeta, scrittore e attore come Totò, al suo importante lavoro? Ne è orgoglioso?

Ricevere il Premio Antonio De Curtis, conosciuto al grande pubblico come Totò, mi ha reso orgoglioso oltre al fatto che mi ha messo in contatto stretto con il ventre della mia terra perché Totò è l’emblema del popolo napoletano. Con la sua mimica, le sue espressioni, il suo linguaggio è espressione della filosofia del meridione: l’arguzia, l’ironia, la forza, l’intelligenza. Capita spesso che ognuno di noi adotti le modalità espressive di Totò per affrontare la vita, cosicchè Totò è parte integrante della nostra tradizione.

Mai come in questo momento si parla dei Bambini, un po per via della Guerra in Ucraina, un po per il futuro non roseo in base alla vita presente. La sua Poesia ‘Non toccate i bambini’, potrebbe essere un tema da condividere nelle scuole e nelle istituzioni statali per sensibilizzare l’attenzione verso chi sarà il nostro futuro?

La quotidianità ci sta mettendo di fronte ad immagini raccapriccianti, soprattutto rispetto ad un’umanità innocente e fragile, quella dei bambini. Ogni volta che partecipo ad un evento il mio primo pensiero va proprio a loro, a quei piccoli gioielli. Ogni volta faccio dono di una pergamena che contiene la lirica “Non toccate i bambini” che è inserita nella raccolta poetica “L’Urlo dell’innocenza”. La poesia, secondo me, contiene un seme che deve diffondersi. Non solo mi auguro che i miei versi vengano letti dagli adulti, ma spero che gli stessi arrivino anche ai bambini. Io, senza voler esagerare, oserei mettere la mia lirica sotto ogni crocifisso a ricordare che i bambini sono la fiaccola della vita. La mia vuole essere una vera e propria rivoluzione, quella che quotidianamente faccio nei confronti dei bambini. La necessità di proteggerli e di curarli non è rivolta solo a tutti i bambini del mondo che hanno avuto la fortuna di nascere e vivere, ma anche verso tutti quelli che non sono nati perché le loro mamme hanno scelto di ucciderli già prima di metterli al mondo. Sono mamme sanguinarie, mamme che distruggono i germi della vita, mamme ingrate, sterili, che non hanno dignità di vivere per quello che sono capaci di fare. Altro che libertà della donna!

Qual è il suo rapporto con lo Sport? Con il calcio?

Lo sport di per sé è essenziale nella vita di ognuno perché forma nel corpo e nel carattere. Da ragazzo ho giocato anche io a calcio nel ruolo di portiere, figura che ho sempre associato alla capacità di sintesi nel gioco e, quindi, sintesi del ragionamento. Il gioco del calcio è gioia, è passione, è divertimento, è sorriso, è collettività, è sapere accettare le regole e, quindi, rispetto non solo tra compagni di squadra, ma anche tra tifosi. Non ho mai amato ottenere risultati a tutti i costi. Ancora oggi, nei piccoli ritagli di tempo, trascorro alcuni momenti seguendo qualche partita. Quello che mi auspico è che attraverso il calcio o lo sport in generale si possano stringere e costruire rapporti di amicizia e di condivisione. A questo dovrebbe servire!

Napoli è una delle piazze più calorose del tifo mondiale, quanto è importante per un tifoso napoletano avere come mentore un calciatore mondiale come Maradona?

Nei colori infiniti e svariati di Napoli non può mancare un tratto che definisce quanto è importante per il popolo napoletano il calcio. Assistiamo quasi quotidianamente a manifestazioni di amore e passione che, in particolare i tifoni, nutrono per la squadra del Napoli. Tifare Napoli è un modo di essere del popolo napoletano, soprattutto considerando che un grande calciatore ha fatto diventare grande il Napoli: Maradona! A lui ho dedicato una poesia. Maradona è figlio di Napoli e di questa terra ha condiviso tutto facendo si che attraverso di lui, le sue azioni indimenticabili, i suoi scatti da calciatore pazzesco tutto il Sud si sia preso una rivincita e tracciato la sua forte esistenza. Il Sud esiste, anche per il calcio, anche per Maradona e il suo ricordo rimasto intatto e vivo. Maradona potrei definirlo come il calciatore del gol in più.

Lei ha dedicato una bellissima poesia a Maradona “La mia poesia è una goccia di rugiada su di una spiga di grano”, ci sarà mai un altro come Diego nel Calcio?

Il tempo del calcio è sicuramente cambiato: altri schemi, altri giocatori, altri meccanismi di gioco. Maradona ha fatto sicuramente la storia del calcio con la sua prestanza fisica, il talento ma è possibile che arrivi prima o poi un altro tipo di giocatore che sappia fare bene almeno quanto Maradona o, si spera, ancora di più.

Quale consiglio vorrebbe dare a De Laurentiis per soddisfare i tifosi del Napoli?

I tifosi del Napoli sono gli stessi che alimentano la squadra, la incitano, probabilmente la invogliano e la incoraggiano a dare sempre di più. Ma si sa, molto deve fare anche il Presidente del Napoli, De Laurentis, il quale non dovrebbe solo limitarsi a sostenere dal punto di vista economico e finanziario la squadra. Bisognerebbe chiedergli di mettere la squadra nelle condizioni di vincere uno scudetto: Napoli esploderebbe! Ritengo, soprattutto, che il Presidente debba essere capace di costruire un rapporto di maggiore condivisione con la città e con i tifosi, che sia meno refrattario e più propenso verso tutto il popolo.

La sua esperienza insegna che si deve lavorare per raggiungere i propri sogni e desideri. Non si è mai fermato e ha sempre continuato a ‘creare’ raggiungendo traguardi importanti. Quale consiglio vorrebbe dare ai giovani di oggi?

Lavorare duro è stato sempre il motivo della mia vita. Io divido la società in tre categorie: i ricchi, i poveri e gli accattoni. I poveri sono quelli che, pur impegnandosi e lavorando tanto, non riescono a portare un piatto a casa. I ricchi, se sono capaci di donare, sono i “veri ricchi”. Ma se i ricchi pensano solo ad arricchirsi, per me diventano veri e propri delinquenti. All’accattone, invece, non donerei neppure un bicchiere d’acqua perché lo considero un vero e proprio verme della società e, purtroppo, ne abbiamo tanti in giro. A tutti i giovani consiglio di scoprire veramente quello che vogliono, seguire i loro desideri sempre e sapere come raggiungerli senza mai demordere. Migliorare la propria vita è una priorità. Seguire la via breve non farà mai raggiungere l’obiettivo che fermenta nel cuore di ogni giovane. Il desiderio, se si corona di spine, non permette di toccare l’obiettivo cui si tende. La determinazione e la fermezza sono elementi essenziali per andare avanti nella vita e vincere.

Pubblichiamo la poesia di Terrone che ha scritto con dedica a Diego Armando Maradona :

IL DIEGO DI NAPOLI

Napoli: quanta gente ride e piange.

Un piccolo uomo venuto da lontano ti ha dato la gioia

di sorridere almeno per un attimo.

Un goal, un grido di follia per una capriola, per un pallonetto.

Quanti pallonetti hai subito mia cara città dai mille colori,

città beffata, offesa, derubata da un senso di Patria

che a passo lento tarda a divenire.

Eppure quell’uomo dal piede d’oro,

 nella sua semplicità, dal sorriso come il tuo,

 ha sconfitto tutto e tutti donando ali ai sogni

e speranza ai tuoi figli a volte figli maledetti.

Mia cara Napoli, città suddita e colonia di paffutelli ombrosi

che da naso non vedono l’altro naso,

pallidi nei sorrisi,

freddi nello stringere la mano.

Piccolo grande uomo ci hai riscattato per un orgoglioso

grido di vittoria,

ci hai reso forti almeno nel gioco

che rende grandi i piccini e piccini i grandi.

Ogni corpo ha la sua ombra,

ogni anima ha il suo paradiso.

Grazie Diego ARMANDO MARADONA

 

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