EURO 2020, che brutta figura sta facendo l’Italia: Non c’è organizzazione per far arrivare i tifosi stranieri

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Dopo la pandemia sta ricominciando la vita normale. Anche lo sport ha ricominciato a vivere grazie alle riaperture agli stadi. Dopo oltre un anno e mezzo si sono rivisti i tifosi in occasione della finale di Coppa Italia al Mapei Stadium tra Juventus e Atalanta. Le grida dei tifosi sugli spalti seppur distanziati e con le norme anti-covid, sono state un dejavù dai bellissimi effetti e ricordi.

A livello europeo, la UEFA aveva organizzato in maniera eccellente il ritorno allo stadio dei tifosi, il 24 settembre 2020 in occasione della Finale di Supercoppa Europea tra il Bayern Monaco e Siviglia al Puskás Aréna di Budapest, in Ungheria. Circa 25000 tifosi organizzati e distanziati hanno potuto ricalcare i gradoni di uno stadio in una partita europea dalle tante e ricche emozioni. La UEFA aveva organizzato in maniera eccellente l’evento chiedendo a tutti i presenti il Tampone ‘PCR’ per entrare un Ungheria e il soggiorno al massimo di 72 ore dopo la partita.

Tifosi provenienti dalla Germania e dalla Spagna, nonostante le forti limitazioni in Ungheria, hanno potuto assistere alla Supercoppa senza nessun problema e soprattutto nessuno di questi, visto che era organizzato anzitempo, è stato respinto o è stato mandato via prima del match. L’organizzazione della UEFA e del governo Ungherese è stata ineccepibile.

Purtroppo tutto questo è quello che non si vede in Italia a distanza di circa 6 giorni dall’inizio di Euro 2020. La partita inaugurale che si terrà allo Stadio Olimpico di Roma tra Italia e Turchia venerdi 11 giugno 2021 che dovrebbe dare il benvenuto e bentornati ai tifosi stranieri, in questo caso i tifosi Turchi, ad oggi però, non si hanno notizie su come tale cosa sia organizzata dal Governo Italiano e dal Ministero addetto allo Sport all’organizzazione.

Valentina Vezzali, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, ha firmato il decreto che prevede l’accesso del pubblico alo Stadio Olimpico di Roma, per il 25% della capienza dell’impianto e comunque con un’affluenza non superiore ai 15.948 spettatori. Per l’ingresso sarà necessaria la presentazione di un certificato di avvenuta guarigione al Covid-19, in alternativa un test negativo al tampone rapido eseguito entro le 48 ore prima dei match, oppure di un certificato di avvenuta vaccinazione (anche prima dose eseguita da almeno 15 giorni), mentre per coloro i quali non saranno in possesso di certificazioni emesse da autorità italiane (per esempio i tifosi stranieri) sarà necessario esclusivamente il tampone.

Tutto giusto, tutto corretto, ma ad oggi non è stata data nessuna autorizzazione ai tifosi stranieri di organizzarsi e raggiungere l’Italia. In pratica a circa 6 giorni dalla partita inaugurale di Euro 2020, quello che sappiamo di certo è che sugli spalti ci saranno solo tifosi Italiani. 

Riconosciamo al sottosegretario Vezzali il grande merito che ha rilasciato allo sport internazionale, ma restiamo sbalorditi nell’organizzazione dell’evento che avrebbe caratterizzato la ripartenza del tifo grazie agli Europei. La diplomazia Turca a Roma ha chiesto chiarimenti su questo argomento al Governo Italiano e stranamente nessuno ha dato una risposta precisa ed esaustiva fino ad oggi.

Da fonti vicine alla Vezzali, ci è stato riferito che non è la stessa a decidere come fare e come decidere l’arrivo dei tifosi stranieri, ma bensì altre categorie di Governo. Sta di fatto però, che è la stessa Vezzali a rappresentare il Governo nello Sport ed è lei a delineare le logiche del caso. Comunque sia ad oggi nessun tifoso straniero sarebbe in grado di avere le dovute autorizzazioni e le modalità su come raggiungere lo Stadio Olimpico e con quale metodologia assistere alle partite.

Questo aspetto ad oggi non è stato evidenziato da nessuna testata giornalistica, semplicemente perchè si dava per scontato che nella settimana entrante, si sarebbero potuti vedere i tifosi di altre nazionalità come sempre è accaduto prima della pandemia. Le nazioni che saranno ospitate in Italia ad Euro 2020, ad oggi non hanno e non sanno nulla di quali informazioni trasmettere ai propri tifosi.

Ci si augura che in questi pochi giorni, chi deve decidere cosa fare, nonostante il forte ritardo e la mancanza di organizzazione ben precisa, riesca ad attivare la macchina corretta mediatica per dare il benvenuto ai nostri amici esteri.

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