
ROMA(FLASHSPORTNEWS)-E’ arrivato l’ok del Governo alla Figc per la disputa delle partite a Roma degli Europei di calcio in programma dall’11 giungo all’11 luglio. La sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ha infatti inviato una lettera al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina con l’impegno del Governo di assicurare la partecipazione “di una quota di spettatori pari ad almeno il 25% della capienza” dello Stadio Olimpico in occasione della partita inaugurale e delle altre sfide in programma a Roma. L’Uefa attendeva una risposta entro la fine della settimana.
Gravina: “Splendida notizia”
“L’Italia e Roma ci sono! L’ok da parte del Governo alla presenza di pubblico nelle gare di Roma per Euro 2020 rappresenta una splendida notizia che trasmetteremo subito alla Uefa. Il messaggio che l’Esecutivo manda al Paese – le parole del presidente della Figc Gabriele Gravina – è di grande fiducia e di straordinaria visione. L’Italia dimostra di avere coraggio, quell’Italia che lotta contro la pandemia e allo stesso tempo lavora per ripartire in sicurezza secondo un programma e un calendario chiari e definiti. Desidero ringraziare il presidente Draghi e il suo Governo, il ministro della Salute Speranza – conclude il presidente della Figc – ma soprattutto la Sottosegretaria Vezzali che subito manifestato il suo pieno sostegno alla realizzazione di questo grande evento e che in pochi giorni ha dimostrato qualità e determinazione nello sbloccare un dossier tanto importante”.
Le partite in programma a Roma
- 11 giugno: Italia-Turchia
- 16 giugno: Italia-Svizzera
- 20 giugno: Italia-Galles
- 3 luglio: un quarto di finale
Gravina: “Vaccini ai calciatori? Entro giugno…”
In precedenza, dopo il consiglio federale, Gabriele Gravina aveva parlato anche del piano vaccinazioni: “Dobbiamo uscire da alcune false ipocrisie. Il vaccino serve a tutti gli italiani e noi auspichiamo nel più breve tempo possibile. Sembrerà strano, ma tra tutti gli italiani ci sono anche i calciatori, e noi non possiamo pensare che a giugno non arriveremo a un numero di vaccinati così elevato da poter permettere di vaccinarsi al gruppo squadra della Nazionale, composto da 50-60 persone. In quel momento tutte le categorie a rischio dovrebbero essere totalmente coperte. Poi abbiamo letto che in alcune nazioni è perfino possibile scegliere quale vaccino fare: se qualcuno qui dovesse optare per questa strada, sarebbe uno spot molto negativo per il nostro Paese”.
“Nessun cluster Italia, protocollo rispettato”
Riguardo ai casi di positività all’interno del gruppo Azzurro durante l’ultima sosta per le gare di qualificazione ai Mondiali, Gravina aveva spiegato che “durante il ritiro della Nazionale c’è stata una severa e rigida applicazione del protocollo per il contenimento del virus, come era successo anche in occasione dei raduni e delle gare della finestra autunnale. Abbiamo fatto il possibile. Lo dicono i dati che abbiamo raccolto: fino al 31 marzo il gruppo squadra risultava assolutamente negativo. Non vogliamo entrare nel merito di alcune valutazioni scientifiche, ma tra i contagiati sono state individuate varianti differenti del virus, quindi il cluster della Nazionale non è un cluster: la catena non è mai stata alimentata“.