Tutto comincia lo scorso dicembre, con l’annuncio della positività dopo la gara in Malesia. Una vicenda spinosa e triste che riguarda la squalifica per doping di Andrea Iannone la quale si è protratta per quasi un anno, fra ricorsi e rinvii, fino alla sentenza di oggi 10 novembre, che ha condannato il pilota a 4 anni di stop. Una condanna inasprita come richiesto dalla Wada. Ora un futuro tutto da scrivere e un umore da ricostruire con la pura di una Carriera ormai finita.
LA RICOSTRUZIONE :
17 dicembre 2019 – Iannone risulta positivo a un controllo antidoping effettuato lo scorso 3 novembre 2019 in Malesia per la presenza di tracce (1,150 nanogrammi per millilitro) di Drostanolone, uno steroide anabolizzante vietato, rinvenute nelle sue urine. La FIM decide per la sospensione.
Questa la reazione sui social di Iannone: “Sono totalmente tranquillo e ci tengo a tranquillizzare i miei tifosi e Aprilia Racing. Mi rendo disponibile a qualunque contro analisi in una vicenda che mi sorprende, anche perché – a ora – non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Negli anni, e anche in questa stagione, mi sono sottoposto a continui controlli, risultando ovviamente sempre negativo, per questo ho la massima fiducia nella conclusione positiva di questa vicenda.”